VOGLIONO TORNARE AL FASCISMO...

Posted by Decorazionisegrete at Tuesday, April 05, 2011 | 1 comments

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Derubricare la cosa a colpo di testa di alcuni che hanno posizioni isolate sarebbe tanto ingenuo quanto pericoloso!

E' stato presentato un disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione e cioè la norma che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista".
Lo ha presentato al Senato il 29 marzo, il senatore del Pdl Cristano De Eccher, co-firmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio.

In soldoni la nostra Costituzione, scritta dopo il ventennio fascita, per evitare una tragedia simile ha in se il divieto assoluto di ricostituire il Partito Fascista.
Bene...ora a qualcuno del partito di Berlusconi è venuto in mente he non sarebbe poi così male ritornare al fascismo e che sarebbe opportuno cancellare questo divieto!

Roba che definire da pazzi è riduttivo !!!
Già viviamo in un fascismo di fatto solo un po' più subdolo e fumoso di quello fù... ci manca solo un partito vero e proprio, e sim fritti.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, è rimasto sorpreso ed esterrefatto dalla notizia.
Schifani, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali dei senatori, avrebbe auspicato che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.

"Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo".
Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. "Sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo - sostiene Finocchiaro - che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato".

Sono sbalordito per la tranquillità con cui si vuole ritornare ad uno dei periodi più bui della nostra storia!
Segno del decadimento dei principi morali che hanno fatto l'Italia e la Repubblica.