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Friday, October 05, 2012
ORLANDO CRUZ, CAMPIONE DI PUGILATO: "SONO GAY E ORGOGLIOSO"
Portoricano, campione di pugilato,Numero 4 nel ranking Wbo.
Lui è Orlando Cruz, ed è il primo pugile professionista a fare coming out!
HA dichiarato con sincerità:"Sono gay e sono orgoglioso di esserlo.
Non voglio nascondere nulla della mia identità. Voglio che la gente veda come sono: sono un atleta che dà sempre il massimo sul ring, voglio che la gente guardi le mie qualità di pugile. Ma voglio anche che i ragazzi sappiano che tutto è possibile: ciò che sei o quello che ami non dovrebbe essere un ostacolo se cerchi di raggiungere un obiettivo"
Che dire... se non che il mondo ha bisogno di più persone come lui che rompono tabù atavici e ormai obsoleti.
L'omosessualità è normalità... ed è assolutamente trasversale a qualsiasi categoria sociale, lavorativa, sportiva, etc....
E soprattutto i ragazzi gay, nella stragrande maggioranza, sono distanti anni luce dagli stereotipi da macchietta che ci propinano!
Gesti come questi di Orlando Cruz sono i più importanti verso la conquista dei nostri diritti e di una normaità tanto desideratI.
PS: A me il pugilato non mi da di "nobile arte".
Anzi è uno sport cruento e violento che faccio difficoltà a definire sport!
Un vero esempio positivo di uomo e di sportivo invece di tanti altri che parlano e basta.
ReplyDeleteAnche perché questo coming out in una sola volta sfata molti pregiudizi sull'idea diffusa di gay stereotipato
ReplyDeleteGiustissimo: esempi come questo aiutano ad allontanare lo stereotipo presente agli occhi della maggior parte della gente. La cosa grave, tanto per approfondire un attimo l'argomento, è che sono proprio le associazioni gay a mantenere in vita un'immagine falsa e poco rappresentativa, contribuendo ad una maggiore e più grave ghettizzazione degli omosessuali. Sogno che un giorno tutti comprendano che un uomo omosessuale (identico discorso per le donne) non è un uomo che vorrebbe essere donna, ma un ragazzo qualunque, maschio nel corpo e nella mente, esattamente come tutti i 'colleghi' eterosessuali. Lontani anni luce da paillettes e tacchi a spillo.
ReplyDeleteGiancarlo
Non sempre 'associazione' è sinonimo di 'ghettizzazione'.Sul resto sono pienamente d'accordo...anzi aggiungo...il 'Gay Pride' così come è organizzato non fomenta ancor di più l'idea che il gay sia soltanto paillettes e tacchi a spillo, dando un'immagine frivola e carnevalesca stile' Rio de Janeiro'?...Secondo me purtroppo si. Forse in quella manifestazione bisognerebbe rivedere l'immagine da fenomeno da baraccone se si vuole avere una giusta credibilità. Eri
DeleteOvviamente volevo dire 'fomenta ancor di più' senza il 'non'.Eri
DeleteSiamo d'accordissimo. Per carità non volevo neanche intendere che associazione vuol dire ghettizzazione, anzi, ci sarebbe un infinito bisogno di maggiore associazionismo, soprattutto in certe parti d'Italia in cui ancora oggi gli omosessuali sono messi all'angolo e emarginati dal contesto sociale circostante. Solo che certe associazioni scelgono immagini (mi viene in mente il calciatore coi tacchi a spillo rossi) che pugnalano la lotta di chi vuole fare capire che omosessualità=normalità.
DeleteQualcuno potrebbe rispondere che la scelta di certe immagini sia una 'pura provocazione'...ma secondo me non tutti sono in grado di interpretarle come tali perchè ci si ferma al dato oggettivo...ad esempio la visione della gamba del calciatore con il tacco a spillo può essere concepita soltanto come il desiderio di un uomo di sintirsi donna...e questo suscita ilarità e l'idea che essere 'gay' significhi unicamente sentirsi donna. Eri
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